Primo di tre figli del papà Luigi, Bottaro Massimo, titolare e rappresentante dell'azienda, apprende la passione di lavorare il legno
attraverso il nonno paterno, anch’egli di nome Luigi, che in un certo modo intuisce nel nipote la capacità e la voglia di realizzare
con le proprie mani oggetti ricavati da questo nobile materiale.
La Bottaro Massimo pavimenti in legno ha origini ben radicate nel territorio della bassa Padovana: nonno Luigi, nato verso la fine
del 1800, sin da molto giovane si dimostrò essere un valido carpentiere edile; dopo la prima guerra Mondiale fondò assieme al fratello
Giuseppe la prima impresa edile della bassa Padovana che ,
tramandata da generazione in generazione, esiste ancora oggi condotta dai fratelli di Bottaro Massimo.
Durante gli ultimi anni di lavoro nonno Luigi guida il nipote in una conoscenza più approfondita delle tecniche di costruzione e di posa di tutti i materiali che compongono una casa, mentre grazie al padre vive il lato pratico della difficoltà e dell'impegno richiesto per la realizzazione di un lavoro fatto "a regola d'arte", passando ad esempio per la preparazione e la posa dei massetti, la precisione del loro realizzo per poi procedere alla posa delle piastrelle (a quei tempi il muratore doveva essere in grado di fare anche quel lavoro); altro insegnamento fondamentale che riceve è quello per cui i veri professionisti del macrosettore dell'edilizia devono essere sempre al passo coi tempi, sia per quanto riguarda i metodi che i materiali di costruzione, per evitare così spiacevoli inconvenienti a solo danno della committenza. Non spaventato però dalle difficoltà della gestione di così tante variabili ma anzi contento nel vedere il bel risultato finale, nella mente del giovane figlio inizia a fare capolino l'idea di poter fare anche un passo in più di ciò che gli è stato insegnato, forte delle capacità acquisite: inizia a dedicare quindi più tempo alla lavorazione del legno esulandola dal contesto lavorativo.
Ed è così che nel 1983 Bottaro Massimo lascia l’impresa del papà, dopo circa sei anni di apprendistato, trovando lavoro presso
un’azienda produttrice di mobili pronti all'assemblaggio in moduli, tutto per capire la tecnica di lavorazione su materiale pronto
al'uso. L'attività svolta nel corso degli anni non soddisfa però in lui il desiderio di comprendere a fondo tutte le fasi di
lavorazione, e spinto dal desiderio di conoscenza che gli è stato infuso negli anni di insegnamenti con il parde ed il nonno, dopo
cinque anni decide di ultimare l’ultimo stadio del suo apprendistato approdando in un altro mobilificio, che questa volta lavora sul
materiale grezzo per portarlo fino allo stadio finale.
In quell'ambito lavorativo Bottaro Massimo ha la grandissima fortuna di conoscere anche un parquettista,
che per ragioni di salute lascia il lavoro di posatore e si colloca anch’ egli in fabbrica; da quel momento il passo è brevissimo,
apprende i segreti, segue il collega in piccoli lavori e rimane affascinato dal mestiere, che ogni giorno di più gli sembra il risultato
di tanti insegnamenti ricevuti nel corso degli anni: un lavoro di precisione, meticoloso, paziente, difficile, ma che sa dare enormi
soddisfazioni perchè fatto con uno tra i materiali più belli che si possano lavorare, il legno, decidendo così anni dopo di farne un
lavoro tutto suo..